mercoledì 5 dicembre 2007

Aspettando la Fed


Settimana ricca di dati macroeconomici. L’attenzione degli operatori è però concentrata sulla decisione della Fed in merito ad un ulteriore taglio dei tassi prevista per l’11 dicembre, decisione che porterebbe cosi i tassi di riferimento statunitensi da 4.5% a 4.25%

In attesa della Fed, la settimana appena conclusa ci ha fornito numerosi spunti per quel che concerne l’economia statunitense: martedì il consumer confidence si è assestato ad 87,3 perdendo 7,9 punti rispetto al mese precedente.Non meglio è andata mercoledì che ha visto uscire i dati riguardanti gli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti in calo dello 0,4% in ottobre. Il dato reso noto dal dipartimento del Commercio è peggiore delle attese degli analisti che erano per un aumento dello 0,3%. A livello di singole categorie, da registrare la flessione dell'8,4% degli ordini di computer e prodotti elettronici, il livello più basso in un anno.Nella stessa giornata è stato reso noto anche il dato sulla vendita di case esistenti calate dell'1,2% nel mese di ottobre alla quota destagionalizzata di 4,97 milioni. Il dato reso noto dall'associazione degli agenti immobiliari è peggiore delle attese degli analisti che alla vigilia avevano previsto un ribasso contenuto allo 0,8%.Giovedì poi i dati sulle vendite in calo delle case di nuova costruzione hanno ribadito il periodo di difficoltà in cui si trova il settore immobiliare statunitense; da segnalare che nella stessa giornata è stato ribadito che l'economia americana è cresciuta al ritmo del 4,9% nel terzo trimestre dell'anno. Il dato rivisto, pubblicato oggi dal dipartimento del Commercio, è perfettamente in linea con le attese degli analisti.Invece le richieste del sussidio di disoccupazione sono aumentate di 23 mila a 352 mila, nella settimana al 23 novembre, ovvero ai massimi dal febbraio scorso.
Per quel che riguarda Eurolandia invece la settimana è iniziata con l’indice IFO tedesco che è migliorato di 0.3 punti rispetto al mese precedente (104.2 vs. 103.9); a seguito di questo dato il ministro delle finanze tedesco ha affermato che l'economia tedesca continuerà a crescere nel 2008 nonostante l'euro forte, gli elevati prezzi del greggio e le turbolenze dei mercati finanziari.La Bundesbank nel suo più recente Rapporto sulla Stabilità Finanziaria ha spiegato come i rischi di "brusche oscillazioni delle valute non sono diminuiti" e il dollaro, in particolare, potrebbe subire un ulteriore, "turbolento" calo, se gli investitori si allontaneranno dagli investimenti denominati nella valuta Usa.Infine da riportare come in Germania le vendite al dettaglio sono diminuite in ottobre del 3,3% mensile; gli analisti si aspettavano un calo dello 0,4% mensile e un rialzo dello 0,4% annuo.Per quel che riguarda il resto invece, va segnalato l’aumento del tasso d’interesse da parte della banca centrale della Repubblica Ceca; i tassi di riferimento sono cosi aumentati di un quarto di punto dal 3.25% al 3.50%.