lunedì 26 maggio 2008

Scenari un po' più chiari


La scorsa settimana e più in generale l'ultimo periodo hanno delineato ed in linea di massima chiarito lo scenario macroeconomico in cui ci troviamo e le prospettive fututre: l'economia europea è ancora una volta vista in crescita mentre l'economia statinitense inizia a dare i primi segnali di ripresa.
Sul fronte macroeconomico infatti per quel che riguarda l'eurozona abbiamo visto come l'indice degli acqisti PMI abbia delineato uno scenario ancora in crescita (sopra i 50 punti) ma in generale rallentamento rispetto alle precedenti rilevazioni; per quel che riguarda l'economia a stelle e strisce l'indice anticipatore dell'economia di Aprile ha fatto registrare un aumento dello 0.1% che dovrebbe garantire una crescita per i prossimi sei mesi, seppur non consistente.
Tutto questo si riflette ovviamente sul mercato dei cambi che dovrebbe rimanere per i prossimi mesi in una fase laterale con i principali cross che rimangono a fluttuare all'interno dei rispettivi supporti e resistenze.
Per quel che riguarda l'eur/usd per esempio, l'idea che si deriva dalle recnti mosse delle due banche centrali è che sia ormai destinato a consolidarsi tra 1.59 e 1.5500.

martedì 20 maggio 2008

Fase di lateralità


Il mercato i questi ultimi giorni sta vivendo una fase di lateralità che porta quindi i vari cross a subire forti oscillazioni nel breve periodo per la gioia dei trader che operano nell'intraday.
Esempio lampante di quanto appena detto è rappresentato dal cross principale, l'EUR/USD che ha interrotto il suo andamento laterale ieri pomeriggio quasi in concomitanza dell'unico dato macroeconomico uscito ieri riguardante l'economia statunitense: il leading index ha fatto segnare una crescita non prevista dello 0.1% e tanto è bastato al mercato per portare il biglietto verde nuovamente sotto quota 1.5500.
Ovviamente la consistenza macroeconomica e tecnica del movimento non era tale da ipotizzare un inizio di movimento ribassista ed infatti il cross si è riportato prontamente a gravitare attorno zona 1.5570.
Un altro movimento di questo tipo potrebbe verificarsi nella giornata di oggi con i dati sull'economia tedesca e sui prezzi americani che ne determineranno la direzione.

venerdì 16 maggio 2008

Dati macroeconomici = volatilità sul mercato


Giornata ricca di dati macroeconomici ieri sul mercato valutario come avevamo anticipato nei giori scorsi che hanno creato quella volatilità che rende il mercato forex pieno di opportunità per fare trading a breve.
I principali dati usciti nella giornata di ieri hanno riguardato Europa e USA: per quanto riguarda l'unione europea c'era molta attesa sul dato riguardante il PIL del primo trimestre del 2008 che si è rivelato in forte crescita, su base mensile, con un +0.7% rispetto alle previsioni che lo davano a +0.4% e ancor più su base annuale con un più 2.2%. Questo dato unito all'indice dei prezzi al consumo che ha fatto segnare un +0.3% ha denotato uno stato di salute dell'economia europea tutto sommato buono che permette alla BCE di continuare con la politica di tassi elevati.
Per quel che riguarda gli states invece dati non proprio positivi con le richieste di disoccupazione in aumento, l'Empire state manufacturing in calo e la produzione industriale che ha fatto segnare un -0.7% a dispetto di una previsione che la vedeva in calo ma dello 0.2%.

mercoledì 14 maggio 2008

Dollaro e sterlina molto volatili


Ennesima giornata sulle montagne russe ieri per il cross Euro/Dollaro che dopo aver raggiunto quota 1.5560 e ritornato a gravitare attorno 1.5440.
Il mercato valutario in questi giorni è molto interessante e divertente per i trader che operano nel breve periodo perchè si espone a operazioni giornaliere sia in vendita che in acquisto sfruttando così pienamente le possibilità di questo mercato.
Tutto ciò è dovuto all'instabilità ormai nota della moneta statunitense ma anche al momento di difficoltà attraversato dalla moneta del Regno Unito che anche ieri ha visto uscire dati macroeconomici negativi, riguardanti in questo caso l'inflazione che è passata dal 2.5% di marzo al 3.0% mettendo ancora più in difficoltà la sterlina che continua a perdere posizioni sia con l'euro che con il dollaro americano.
Tra i dati macroeconomici in uscita oggi segnaliamo la produzione industriale europea e il dato sull'inflazione statunitense.

lunedì 12 maggio 2008

Primi segnali di ripresa


Primi segnali consistenti di recupero da parte del Dollaro americano e primi timori per l’andamento dell’economia europea.
Questo è quello che questi ultimi giorni ci hanno fatto capire attraverso i principali eventi macroeconomici e le reazioni del mercato che si sono poi evidenziate sull’andamento dei principali cross in cui sono coinvolti Euro e Dollaro.
Proviamo quindi a riepilogare i fatti di maggiore importanza di questa ultima settimana, che hanno visto come evento di maggiore importanza il meeting della BCE che ha avuto come principale risultato la conferma dei tassi di interesse al 4.00%.
Ma andiamo con ordine: l’inizio della settimana ha fatto intravedere un’economia a stelle strisce in leggero recupero a dispetto di quella europea che invece ha fatto intravedere qualche segnale di rallentamento. Lunedì è stato pubblicato l’indice ISM del settore non manifatturiero che dopo settimane è risultato in aumento rispetto alle precedenti rilevazioni assestandosi a 52.0 contro i 49.0 previsti mentre l’indice sulla fiducia dei consumatori europei si è rivelato in calo a 3.5 contro i 4.2 previsti. Martedì e mercoledì sono state giornate abbastanza tranquille sul mercato dei cambi con i principali cross in fase di assestamento e l’Euro/Dollaro che confermava il suo recupero raggiungendo quota 1.5283; un dato che però ha suscitato qualche dubbio sullo stato di forma dell’economia europea è stato quello relativo agli ordini all’industria tedesco (che rispecchia in sostanza quello europeo) che hanno subito un calo dello 0.6% a dispetto delle previsioni degli analisti che invece avevano previsto un aumento dello 0.3%.
Da segnalare anche i dati incoraggianti riguardanti l’economia a stelle e strisce che ha visto crescere la produttività del settore non-agricolo dall’1.8% della precedente rilevazione al 2.2%.
L’appuntamento più importante a livello macroeconomico della settimana è stato però senza dubbio il meeting della BCE giovedì che oltre a lasciare invariati i tassi, come detto in precedenza, ha fornito molti spunti attraverso le parole del presidente Trichet.
"L'elevata inflazione è un fatto temporaneo causato dagli alti prezzi alimentari ed energetici. Tuttavia nel medio termine permangono rischi al rialzo sul fronte della stabilità dei prezzi" queste alcune delle parole più importanti della conferenza stampa che ha visto sottolineare l’importanza di una vigilanza dura da parte delle autorità volta a tenere d’occhio l’inflazione.
La grande sorpresa del mercato è stata la mancanza di riferimenti, da parte del capo della BCE, nei confronti del rallentamento dell’economia che in tanti avevano temuto potesse aver colpito i paesi dell’unione; l’assenza di tali paure lascia intravedere come le possibilita' che l’istituto di Francoforte possa continuare ancora a lungo il proprio atteggiamento neutrale in materia di politica monetaria siano a questo punto molto elevate. Questo ha fatto si che la moneta unica recuperasse nelle ultime ore posizioni nei confronti del biglietto verde riposizionandosi a ridosso di quota 1.55.
La prossima settimana ci aiuterà certamente a capire meglio se questo recupero del dollaro vada considerato in un ottica di breve periodo o invece se può essere davvero arrivato il momento di un forte movimento di rafforzamento del biglietto verde.