mercoledì 17 dicembre 2008

Tasso zero sotto natale


Nuovo colpo di scena su un mercato che sembra sempre più diretto da un esperto regista di thriller; ovviamente ci stiamo riferendo alla decisione della Fed di tagliare il costo del denaro e portarlo praticamente a zero.
Se un taglio dei tassi era molto prevedibile ed era stato preaanunciato dalla maggior parte degli analisti, quello che non ci si aspettava era che la banca centrale statunitense decidesse di effettuare un taglio ben più drastico dei 50 basis points preannunciati portando il costo del denaro addirittura a zero.
Una decisione questa che non ha precedenti nella storia statunitense e che esprime al meglio la preoccupazione e la gravità che questa crisi sta provocando nelle autorità statunitensi come del resto in quelle del resto del mondo.
Gli effeti sul mercato valutario non si sono certo fatti attendere e la conseguenza più ovvia è stata il crollo del dollaro che ha perso molte posizioni in tutti i principali cross; il grafico che meglio esprime l'instabilità e l'imprevedibilità di questo mercato è sicuramente l' Eur/Usd che dopo aver toccato 1.60 ai primi di luglio si era riportato sotto quota 1.25 per poi ritoccare quota 1.4100 oggi. Il mercato sembrava aver scontato già nella mattinata di ieri le previsioni di un taglio dei tassi statunitensi ma la sorpresa arrivata in serata dalla Fed ha amplificato gli effetti negativi sul biglietto verde che è letteralmente crollato e presumibilmente perderà ancora posizioni nei prossimi giorni.
Certo le vacanze natalizie arrivano nel momento migliore per la valuta statunitense e forse potranno dare una mano all'economia a stelle e strisce che come ha detto Bernanke ha abbandonato tutti i principi che hanno caratterizzato la sua storia economica per cercare di superare una crisi senza precedenti.

lunedì 15 dicembre 2008

L'America buca le gomme al settore Automobilistico


E' un mercato che non finisce mai di stupire e che non lascia mai tranquilli. L'idea che c'eravamo fatti era che queste ultime settimane dell'anno sarebbero state tranquille e prive di grossi movimenti.
Evidentemente ci sbagliavamo almeno in parte; la volatilità infatti è dovuta in gran parte alle notizie macroeconomiche provenienti dagli States ed in particolare alla bocciatura del piano da 15 miliardi di dollari per il salvataggio del settore automobilitico che è stato rigettato dal senato e che mette seriamente a rischio la salute di un settore che appare realmente sull'orlo del tracollo con Ford e General Motors che ora tremano.
Ovviamente anche il dollaro ha risentito di questa notizia ed ha ampliato il trend ribassista intrapreso a inizio settimana sfondando quota 1.3400 e prospettando a questo punto anche il raggiungimento di 1.4000.
Euro forte nonostante i dati macroeconomici che parlano apertamente di recessione; Euro forte più a causa della debolezza delle altre valute che per meriti suoi quindi ed esempio lampante è rappresentato dal cross con la Sterlina che pare non riuscire ad interrompere il tracollo intrapreso ormai settimane fa e che sta portando il cross a toccare quota 0.900 inpensabile fino a poco tempo fa.
Per quel che riguarda la zona Asiatica vanno riportati i timori della Boj riguardanti la valuta giapponese troppo forte che rischia di penalizzare l'economia orientale.

martedì 9 dicembre 2008

Il "New Deal" di Obama


Il "New Deal" di Obama ha portato euforia sui mercati e quest'inizio settimana ha fatto registrare numerosi e cosistenti rialzi su quasi tutti i listini mondiali ed anche il mercato valutario ha risentito in parte di questa ondata di ottimismo.
I motivi di questo ottimismo come detto risiedono tutti nel piano economico contro la crisi presentato dal presidente neo-eletto Barack Obama e che prevede oltre a vantaggi fiscali per tutte le imprese in crisi anche un grande finanziamento ai settori in difficoltà, in particolar modo quello automobilistico che sembrava sull'orlo di un vero e proprio collasso.
Anche l'Eurozona sembra essere tornata ottimista dopo i numerosi tagli al costo del denaro effettuati la scorsa settimana, ultimo quello effettuato dalla Banca Centrale Svedese che ha effettuato il taglio più consistente di tutta la sua storia abbassando di ben 175 basis points i tassi portandoli così al 2%.
Per quel che concerne il mercato valutario dobbiamo riportare il grande rally della moneta unica europea nei confronti del dollaro che si è riportata nei pressi di quota 1.2900 e che ha trascinato con se anche il cable.
Per quel che concerne il cross Sterlina Yen invece non si vedono segnali di inversione per il momento e l'impressione è che per qualche inversione di tendenza su tutti i cross bisognerà aspettare l'inizio del nuovo anno quando la liquidità sui mercati ricomincerà ad aumentare e movimenti consistenti saranno di nuovo possibili.
Per ora possiamo stare attenti a qualche movimento sul breve dettato da ragioni di carattere tecnico o da reazioni emotive del mercato a dati macroeconomici di giornata.