lunedì 20 luglio 2009

Aumenta il risk-appetite


Torna un po di ottimismo sui mercati ed il primo a farne le spese è il dollaro. Il biglietto verde, considerato da tutti valuta di rifugio in tempi di crisi ed incertezza, inizia a risentire dell'aumento del "risk-appetite".
Se nelle scorse settimane abbiamo più volte parlato di un mercato con pochi movimenti significativi caratterizzato da un andamento costante laterale, molti sono i segnali che ci portano a pensare che questa tranquillità possa essere interrotta nei prossimi giorni.
In primo luogo, come abbiamo detto, la crisi sembra volgere al termine e gli investitori sembrano aver ritrovato il coraggio per reinvestire in valute considerate più rischiose disinvestendo la grande quantità di dollari acquistata in questi ultimi mesi; in secondo luogo l'arrivo del mese di agosto, e delle vacanze, toglie al mercato molti investitori e di conseguenza diminuisce la liquidità esponendo cosi i vari cross a movimenti ed oscillazioni più frequenti e consistenti.
Infine va ricordato come molti governi asiatici hanno ribadito la volontà di diversificare le proprie riserva ufficiali maifestando cosi la volontà di disinvestire dollari americani.
Tutti questi indizi ci portano a pensare che il dollaro potrebbere perdere posizioni nel prossimo mese e che, guardando anche il grafico Eur/Usd, nel caso il cross superasse in un primo momento quota 1.42 e successivamente 1.4355 ci potremmo trovare di fronte all'inizio del primo grande trend valutario del dopo-crisi.

lunedì 13 luglio 2009

Dubbi sul timing della ripresa


E' finita la settimana del G8 "italiano" ed ora gli investitori riprendono a concentrare l'attenzione sui dati macroeconomici relativi alle economie forti nella speranza di avere qualche indicazione sull'andamento del mercato.
Il mercato valutario è ormai da tempo che aspetta indicazioni importanti o segnali di svolta da parte dei vertici delle varie economie per riuscire a fa intraprendere ai cross trend di lungo periodo che non si vedono ormai da tempo. Il tema di fondo di questi ultimi mesi ha riguardato il timing della ripresa globale dell'economia a seguito della crisi: se in un primo momento si parlava di fine 2009, ora sia la BcE che il Fondo Monetario Internazionale hanno espresso i loro dubbi su questa previsione, confermando il recupero e la ripresa dell'economia statunitense ed europea ma sottolineando come queste siano ancora troppo deboli ed incerte per poter affermare con sicurezza che nell'ultimo trimestre di quest'anno si vedranno già segnali importanti.
Per quel che concerne più da vicino il mercato dei cambi, osserviamo il cross Eur/Usd che si muove nervosamente attorno quota 1,39 confermando quanto detto nelle scorse settimane riguardo l'incapacità, o l'impossibilità dei cross più importanti di compiere movimenti di rilievo.
A tal proposito sarà interessante seguire oggi alle 12:30 il discorso del capo della BcE Trichet che potrebbe fare un po’ più di chiarezza anche sulle reali intenzioni della banca centrale per quel che riguarda la valuta domestica.
Rimanendo sull'analisi dei cross è interessante notare la specularità dei cross riguardanti lo Yen: oltre a confermarsi in ripresa, possiamo osservare come la valuta nipponica, nel grafico a 4h abbia creato dei movimenti praticamente identici con Sterlina, Dollaro ed Euro lasciando prevedere uno stop per i trend ribassisti cominciati ad inizio mese con la possibilità quindi di un recupero generale delle valute "forti" nei confronti dello Yen.
Da segnalare infine il dato macroeconomico atteso per questa sera dal governo statunitense riguardante il bilancio federale dello stato nel mese di Giugno.

lunedì 6 luglio 2009

Niente di nuovo sul mercato delle valute.


Niente di nuovo sul mercato delle valute. Si attende ormai da settimane un evento, una dichiarazione, una manovra decisa da pare delle banche centrali che dia una direzione precisa ai vari cross.
E invece, quello a cui assistiamo è un una fase di lateralità abbastanza ampia ma con supporti e resistenze che non vengono mai rotti e “costringono” i cross in canali laterali tanto appetibili quanto rischiosi per i trader che operano in intra-day.
Dal punto di vista macroeconomico i temi rilevanti di questi ultimi giorni sono sostanzialmente due: il recupero del dollaro grazie al suo ruolo di valuta rifugio e le difficoltà della sterlina causate dai dati negativi provenienti dall’economia britannica.
In presenza di uno scenario incerto e rischioso il mercato ha favorito storicamente le valute forti, e il dollaro è sempre stato l’esempio eclatante, ed in questi giorni non si sta smentendo; il recupero di questi giorni della valuta statunitense paradossalmente però conferma come il biglietto verde stesso abbia perso potere e credibilità tra gli investitori che in un periodo come questo avrebbero concentrato molte più risorse su quella che fino a qualche tempo fa era considerata all’unanimità la valuta rifugio. Ora forse qualche dubbio c’è.
Discorso diverso per la sterlina che risente in modo consistente della cattiva situazione che continua a vivere l’economia nazionale che le fa perdere posizioni in quasi tutti i cross più importanti.
Dal punto di vista tecnico, guardando il cross Eur/Usd a 4 ore vediamo come il grafico sia arrivato ad un punto importante in cui potrebbe rompere a ribasso i primi supporti a 1,3925/1,3888 o molto più probabilmente risalire fino a 1,41 nei prossimi giorni ricalcando i movimenti precedenti proseguendo quello che sembra un canale creato e guidato magistralmente dai policy maker. Discorso simile per quel che riguarda Usd/Jpy; guardando il grafico con timing giornaliero vediamo chiaramente come il cross sia entrato da fine febbraio in un canale laterale con supporti a 94.00/93.54 e resistenze a 98,96/99.75 e abbia rispettato questi parametri in modo quasi perfetto sfondando il canale solo in un paio di occasioni.
Quest’inizio settimana non ci dovrebbe riservare grosse novità, fatta eccezione per decisioni straordinarie non previste nei meeting della BoE e della RbA.