mercoledì 19 dicembre 2007

Meeting Minutes


Un mercoledì piuttosto tranquillo quello appena passato che non ha provocato grandi turbamenti nel mercato valutario internazionale.


Le uniche oscillazioni di rilievo si sono verificate nei cross che avevano come protagonista la sterlina: la riunione MPC della Bank of England che doveva discutere e decidere riguardo un eventuale prossimo taglio dei tassi di interesse ha avut come risultato un inaspettato 9-0 del consiglio a favore di un prossimo taglio.


Ad incrementare questa notizia e di conseguanza a peggiorare la condizione della sterlina ci ha pensato la confederazione delle industrie britanniche che ha rivelato l'indice CBI essera a 8 in netto calo rispetto alla rilevazione precedente che lo vedeva a quota 13.


Queste notizie macroeconomiche han fatto perdere molte posizioni al pound che è sceso sotto quota 2.0040 nel cable, nel cambio con lo Yen è sceso fino a quota 226.2 mentre contro la moneta unica europea è arrivata addirittura a toccare soglia 0.7185.


Per quel che riguarda le restanti valute giornata prevalentemente tranquilla poco influenzata anche dall'indice IFO tedesco uscito in calo di 0.8 punti rispetto alle previsioni che lo davano a 103.8.


Per concludere va riportato come le vendite all'ingrosso canadesi siano cresciute dello 0.5% a dispetto dello 0.2% che era stato preventivato.

martedì 18 dicembre 2007

Giornata di consolidamento del biglietto verde


Giornata piuttosto tranquilla sul mercato valutario internazionale quella di ieri: una o piu giornate di stasi e transizione erano prevedibili dopo lo scossone causato dalla banca centrale americana e in particolar modo dal taglio di un quarto di punto dei tassi di interesse.


Il progressivo e tanto auspicato recupero del biglietto verde nei confronti delle principali valute estere ha creato molto movimento in un mercato che attendeva ormai da tempo questo movimento e questa inversione del trend da parte del dollaro.


Andando ad analizzare più nello specifico i maggiori cross possiamo notare come il dollaro sia in fase di consolidamento delle posizioni gudagnate: nel cross con l'euro ad esempio il cambio si è assestato sull' 1.4400 con la moneta unica che ha provato più volte a recuperare posizioni (supportata anche dai dati positivi giunti in giornata che hanno visto crescere il bilancio europeo a 4.0B quasi un bilione di euro al di sopra delle aspettative) non riuscendoci in nessun caso.


Per quel che concerne il cross con lo Yen invece il grafico si è assestato a quota 113.3 consolidando quindi la tendenza rialzista; la sensazione è che il cambio possa tranquillizzarsi per qualche giorno come le Bollinger Bands orizzontali e parallele suggeriscono.


Il cable assume invece contorni sempre più ribassisti, con la media mobile a 4h in ribasso e con un target fissato a 2.0000; a supporto di questa idea possiamo portare anche i dati macroeconomici giunti ieri dal regno unito non proprio incoraggianti che hanno visto scendere l'indice CPI al 2.1% e l'indice CPI corretto all' 1.4%.


Dati importanti sono giunti anche dagli States ed hanno riguardato il settore mobiliare, tallone d'achille dell'economia statunitense, che ha fornito un ulteriore dato negativo con l'indice sulla costruzione di nuove case in calo del 3.7% rispetto alla rilevazione precedente.


Per concludere vanno segnalati anche i dati provenienti da Canada e Svizzera che hanno visto le vendite al dettaglio svizzere aumentare del 2.2%, ben al disotto del +7.1% registrato precedentemente, e l'indice CPI depurato scendere allo 0.0% di crescita.


Per la giornata di oggi non sono attesi numerosi dati di rilievo ad eccezione dell'indice IFO tedesco e della riunione MPC della Bank of England.

Dollaro in recupero




L'evento più importante a livello macro economico di questo ultimo periodo è stata sicuramente la decisione della Fed di tagliare di 25 punti e l’annuncio della decisione delle Banche Centrali di coordinarsi che hanno favorito (insieme ai dati economici) il recupero del biglietto verde con lo yen che torna ad indebolirsi in modo generalizzato anche per effetto del movimento azionario (almeno per la prima parte della settimana).



I rendimenti in rialzo sulla parte a lunga indicano che il nuovo sistema di finanziamento temporaneo definito 'Taf', 'temporary auction facility' potrebbe ridurre le aspettative di nuovi tagli sul costo del denaro da parte della Fed e delle altre Banche Centrali e quindi con ripercussioni sulle valute.



Dal punto di vista tecnico il cambio eur/usd si mantiene in equilibrio con i corsi che hanno avviato una fase di consolidamento laterale dopo il test dei supporti di area 1.45, area in corrispondenza della trendline rialzista di medio periodo che guida i recuperi dell’euro da agosto.
La tenuta di tali supporti favorisce il proseguimento di una fase laterale confinando sotto tale soglia nuovi segnali di recupero per il dollaro verso i successivi supporti di medio periodo in area 1.4350 in corrispondenza dei minimi di novembre.



Più marcati i recuperi del dollaro sullo yen che beneficia della debolezza della valuta nipponica sulla ripresa delle operazioni di carry trade che seguono i recuperi del comparto azionario. Il cambio usd/jpy si conferma in rialzo dopo i minimi segnati a fine novembre a ridosso degli importanti supporti di area 107 (linea ascendente che unisce i minimi del 1995 e 2005). Si chiude la settimana sui massimi in prossimità dei 113punti con prezzi indirizzati al test delle resistenze a ridosso di area 114 (trendline discendente che guida il ribasso avviato dai massimi di giugno a 124 e media mobile a 20 su base settimanale). In ottica di breve periodo i supporti si individuano a ridosso di 109.50.



Più marcati i recuperi della divisa unica contro yen con il cross eur/jpy che mantiene un intonazione rialzista con prezzi stabili oltre i supporti di area 162/161 (media mobile a 20 giorni e trendline rialzista) e massimi settimanali a sopra i 165punti ormai nono molto distante dai massimi di ottobre a 167,70.

martedì 11 dicembre 2007

Settimana controversa sui mercati valutari


Sul fronte dei mercati valutari, la prima settimana del mese registra un quadro in equilibrio fra le principali valute, con l’eccezione della sterlina che sconta le decisioni di politica monetaria della Bank of England che in settimana ha deciso per un taglio di 25 punti base del tasso di riferimento. Contro euro e dollaro la sterlina cede quasi l’1,5% da inizio mese, mentre le variazioni fra divisa unica, dollaro e yen sono nell’ordine dello 0,1% con i mercati che sembrano aver ormai incorporato le attese sulle decisioni delle Autorità monetarie in vista del Fomc di martedì, che dovrebbe registrare un nuovo taglio da parte della Fed a fronte di una politca monetaria stabile della Bce.
Il quadro tecnico per il cambio eur/usd conferma un mercato in equilibrio, con i corsi che dopo aver avvicinato la soglia di 1,50 hanno avviato una fase correttiva, riproponendo prezzi a ridosso dei primi significativi supporti di area 1,45, area in corrispondenza della trendline rialzista di medio periodo che guida i recuperi dell’euro da agosto. La tenuta di tali supporti mantiene un quadro di medio periodo neutro/rialzista con spazi per l’avvio di una fase laterale di consolidamento con oscillazioni limitate nel range 1,45-1,50 che potrebbe caratterizzare le ultime settimane dell’anno.
Dal punto di vista tecnico solo la violazione dei supporti citati aprirà più consistenti margini di recupero per il biglietto verde verso i successivi supporti di medio periodo in area 1,43/1,42, indebolendo il trend rialzista di fondo.
La settimana ha registrato un deciso indebolimento della sterlina con il cambio eur/gbp che ha segnato i nuovi massimi dell’anno a ridosso delle resistenze di 0,7255 (massimi storici del cross), confermando un trend ancora al rialzo che troverà nuova forza al superamento della resistenza citata. Restringendo l’orizzonte temporale, sembra invece più probabile l’avvio di una fase di consolidamento sotto la soglia di area 0,7255 preparatoria alla ripresa del movimento di apprezzamento della divisa unica.
Da segnalare infine la reazione del cambio usd/jpy dopo i minimi segnati a fine novembre a ridosso dei supporti di area 107, con il cambio che si è velocemente riportato a ridosso delle resistenze di area 112 creando le premesse per l’avvio di una fase laterale in grado di caratterizzare le prossime settimane. In ottica di lungo periodo, si segnala infatti la rilevanza dei livelli raggiunti in area 107 (linea ascendente che unisce i minimi del 1995 e 2005), confinando sotto tale soglia nuove indicazioni circa la ripresa della fase di apprezzamento dello yen che potrebbe caratterizzare il nuovo anno.

giovedì 6 dicembre 2007

Tassi d'interesse


La Bank of England ha deciso di tagliare i tassi d'interesse di un quarto di punto, dal 5,75% al 5,50%. L'intervento riflette le preoccupazioni per un rallentamento dell'economia britannica, derivanti dall'andamento del mercato immobiliare e del settore dei servizi che come detto ieri hanno mostrato qualche difficoltà.


Per quel che riguarda invece l'eurozona il Consiglio direttivo della Bce ha confermato al 4% il tasso di riferimento dell'Eurozona. Restano invariati anche il tasso marginale sulle operazioni di rifinanziamento e quello sui depositi presso l'Istituto, rispettivamente al 5% e al 3%. Decisione comunque ampiamente preventivabile che non ha quindi creato troppe turbolenze nel mercato valutario.

Cable in forte ribasso



Grande fermento sui mercati valutari nella giornata di ieri con la sterlina che suo malgrado ha giocato un ruolo di primo piano nei vari cross.
Le cause principali che hanno provocato la perdita di numerose posizioni da parte della sterlina sono da ritrovare principalmente nei dati macroeconomici negativi usciti in giornata: l'indice dei prezzi delle case è infatti sceso di più di un punto percentuale a dispetto di una previsione che lo dava stabile allo 0.0% di variazione.

Un ulteriore conferma negativa del momento non positivo attraversato dall'economia del regno unito è arrivato dal PMI dei servizi che è stato rilevato a 51.9 contro i 53.0 previsti.

Numerosi dati sono giunti anche dagli States con il dato sulla disoccupazione che si è rivelato estremamente positivo con l'indice ADP a 189K in rialzo di 70K rispetto alla rilevazione precedente.

Da segnalare anche la crescita della produzione non agricola che nel terzo trimestre è salita del 6,3% e non del 4,9% come inizialmente stimato. Lo ha reso noto il Dipartimento del Lavoro. Il dato è migliore delle attese degli analisti. il costo unitario del lavoro è stati rivisto al ribasso al -2% dal precedente -0,2%.

Contrastanti invece i dati relativi all'indice ISM: e' sceso infatti a 54,1 da 55,8 l'indice registrato a ottobre. Il dato è sotto le previsioni degli economisti che si aspettavano un calo a quota 55,0.Il dato relativo ai prezzi invece ha fatto registrare un aumento positivo di 13.5 punti.Gli ordini all'industria di ottobre negli Stati Uniti hanno segnato un aumento dello 0,5%, un dato superiore alle attese degli analisti che si aspettavano restasse invariato rispetto al mese precedente.

Il momento di flessione della sterlina e il contemporaneo periodo di recupero della moneta statunitense han fatto si che sul cross sterlina/dollaro si creassero le premesse per un immediata rottura del grafico verso il basso che ha cosi portato il cambio a sfiorare quota 2.0300.
Per quel che concerne il cambio Euro Dollaro invece da segnalare un leggero recupero della moneta statunitense che è riuscita ad arivare a recuperare qualche posizione fino a raggiungere 1.4650.

mercoledì 5 dicembre 2007

Taglio dei tassi in Canada


Giornata pittosto movimentata quella di ieri: i due movimenti di rilievo hanno riguardato l'Euro Dollaro ed i cross con il dollaro candese.
L'euro dollaro ha vissuto un momento di grande oscillazione nel pomeriggio di ieri riportandosi abbondantemente sopra quota 1.4700 toccando anche 1.4749.

Il movimento è dovuto più a ragioni di carattere tecnico che fondamentali: non sono usciti infatti in giornata dati rilevanti a livello macroeconomico da Eurolandia e Stati Uniti.

Un dato interessante è invece giunto dal Canada con la decisione della Banca Centrale di abbassare di un quarto di punto i tassi d'interesse che ha preso un po' alla sprovvista il mercato.

Il taglio dei tassi, portati al 4.25%, hanno portato la moneta canadese a perdere molte posizioni sui maggiori cross: con il dollaro americano il cross si è portato fino a quota 1.0149 segnando un massimo di periodo.
Movimento piuttosto consistente anche sul cross con l'Euro e con il dollaro australiano che si sono portati rispettivamente a quota 1.4963 e 0.8877.

Per domani attesi dati piuttosto interessanti dagli States riguardanti l'indice ISM e la produttività del settore Nonfarm.

Aspettando la Fed


Settimana ricca di dati macroeconomici. L’attenzione degli operatori è però concentrata sulla decisione della Fed in merito ad un ulteriore taglio dei tassi prevista per l’11 dicembre, decisione che porterebbe cosi i tassi di riferimento statunitensi da 4.5% a 4.25%

In attesa della Fed, la settimana appena conclusa ci ha fornito numerosi spunti per quel che concerne l’economia statunitense: martedì il consumer confidence si è assestato ad 87,3 perdendo 7,9 punti rispetto al mese precedente.Non meglio è andata mercoledì che ha visto uscire i dati riguardanti gli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti in calo dello 0,4% in ottobre. Il dato reso noto dal dipartimento del Commercio è peggiore delle attese degli analisti che erano per un aumento dello 0,3%. A livello di singole categorie, da registrare la flessione dell'8,4% degli ordini di computer e prodotti elettronici, il livello più basso in un anno.Nella stessa giornata è stato reso noto anche il dato sulla vendita di case esistenti calate dell'1,2% nel mese di ottobre alla quota destagionalizzata di 4,97 milioni. Il dato reso noto dall'associazione degli agenti immobiliari è peggiore delle attese degli analisti che alla vigilia avevano previsto un ribasso contenuto allo 0,8%.Giovedì poi i dati sulle vendite in calo delle case di nuova costruzione hanno ribadito il periodo di difficoltà in cui si trova il settore immobiliare statunitense; da segnalare che nella stessa giornata è stato ribadito che l'economia americana è cresciuta al ritmo del 4,9% nel terzo trimestre dell'anno. Il dato rivisto, pubblicato oggi dal dipartimento del Commercio, è perfettamente in linea con le attese degli analisti.Invece le richieste del sussidio di disoccupazione sono aumentate di 23 mila a 352 mila, nella settimana al 23 novembre, ovvero ai massimi dal febbraio scorso.
Per quel che riguarda Eurolandia invece la settimana è iniziata con l’indice IFO tedesco che è migliorato di 0.3 punti rispetto al mese precedente (104.2 vs. 103.9); a seguito di questo dato il ministro delle finanze tedesco ha affermato che l'economia tedesca continuerà a crescere nel 2008 nonostante l'euro forte, gli elevati prezzi del greggio e le turbolenze dei mercati finanziari.La Bundesbank nel suo più recente Rapporto sulla Stabilità Finanziaria ha spiegato come i rischi di "brusche oscillazioni delle valute non sono diminuiti" e il dollaro, in particolare, potrebbe subire un ulteriore, "turbolento" calo, se gli investitori si allontaneranno dagli investimenti denominati nella valuta Usa.Infine da riportare come in Germania le vendite al dettaglio sono diminuite in ottobre del 3,3% mensile; gli analisti si aspettavano un calo dello 0,4% mensile e un rialzo dello 0,4% annuo.Per quel che riguarda il resto invece, va segnalato l’aumento del tasso d’interesse da parte della banca centrale della Repubblica Ceca; i tassi di riferimento sono cosi aumentati di un quarto di punto dal 3.25% al 3.50%.