lunedì 23 novembre 2009

Settimana interlocutoria


La settimana appena conclusa è stata abbastanza interlocutoria per il mercato valutario che ha risentito dell’incertezza dei dati macroeconomici usciti in settimana che hanno impedito ai cross più importanti di intraprendere una direzione precisa.
I movimenti più interessanti di questa settimana hanno riguardato la sterlina che ha perso posizioni nei confronti di tutte le principali valute estere penalizzata più che dai dati macroeconomici rilasciati in settimana nonostante tutto abbastanza positivi ( vedi l’indice dei prezzi al consumo in rialzo all’1,5% e l’aspettativa degli ordini alle industrie in aumento), dall’indecisione e dalla poca compattezza di intenti trapelata dal testo della riunione dei vertici economici britannici che si sono trovati in disaccordo in particolar modo per quel che concerne la prosecuzione del piano Quantetative Easing a sostegno dell’economia del Regno Unito.
Come avevamo anticipato settimana scorsa il doppio massimo fatto segnare dal cable lasciava presagire una possibile inversione di trend che ha infatti visto il cross muoversi al ribasso arrivando a toccare quasi quota 1,65; consistente anche il movimento nel cross con lo Yen che è passato da quota 150,30 a sfondare il supporto a 147.0.
Discorso diverso invece per quel che riguarda il dollaro da cui si attende sempre un recupero ma che continua ad oscillare nei cross più importanti in canali laterali abbastanza definiti; eur/usd e usd/chf sono simili da questo punto di vista e vedono i cross rimbalzare sui minimi e i massimi di brevissimo periodo senza riuscire a prendere direzioni.
Questo andamento rispecchia d’altronde i dati macroeconomici statunitensi pubblicati questa settimana che hanno alternato dati positivi e negativi: ad inizio settimana le vendite al dettaglio sono state riviste al rialzo dell’1,4% mentre l’indice Empire State Manifatturiero è calato drasticamente a 23,5 a dispetto dell’ultima pubblicazione a 34,6.
L’alternarsi delle notizie è proseguito anche nei giorni successivi che hanno visto il settore immobiliare ancora in difficoltà con i permessi edili scesi a 0,53M e l’indice dei prezzi al consumo salito dello 0,3%.
Le richieste di sussidi alla disoccupazione sono rimaste stabili nell’ultima settimana ma ciò che preoccupa seriamente è il possibile ritorno dell’insolvenza dei mutui delle famiglie americane: Mortgage Bankers Association ha fatto sapere che a fine settembre oltre il 14 per cento dei titolari di mutui per l'acquisto di casa risultava o insolvente o in ritardo di più di tre mesi sui pagamenti.
Per quel che riguarda l’eurozona grande impatto sul mercato valutario hanno avuto le parole di Trichet che ha in relazione ai sussidi straordinari alle imprese ha affermato che qualsiasi iniziativa che non sia standard e il cui mantenimento provochi una minaccia alla stabilita' dei prezzi deve essere cancellata prontamente e inequivocabilmente; tutto ciò ha ovviamente penalizzato la valuta unica europea che ha perso posizioni in particolare nei confronti del dollaro toccando i minimi di inizio mese andando a toccare quota 1,4799.