venerdì 7 marzo 2008

Sopra quota 1.5400


Prosegue inarrestabile la corsa dell’Euro sul Dollaro americano sulla spinta della sempre più probabile recessione dell’economia statunitense e sulle attese avanzate dagli analisti riguardo ad un sempre più probabile taglio dei tassi d’interesse dal 3.00% al 2.25%.
Il mercato valutario in questi giorni di fermento sui mercati finanziari sta giocando un ruolo da assoluto protagonista: tutti gli operatori del settore infatti sono concentrati sull’andamento del biglietto verde che costituisce un po’ uno specchio dell’andamento dell’economia americana.
I dati usciti nel corso di questi ultimi giorni hanno sostanzialmente confermato che i settori più in difficoltà sono senza dubbio quello immobiliare e quello industriale; ma per farci un’idea più dettagliata di come si è arrivati a superare quota 1.5400 proviamo a riepilogare i principali dati macroeconomici usciti nel corso dell’ultima settimana.
Ma andiamo seguiamo come al solito un ordine cronologico: lunedì è stato rivelato l’indice ISM manifatturiero diminuito dal precedente 50.7 di gennaio all’attuale 48.3,con un movimento negativo ma leggermente migliore delle aspettative di mercato mentre per quel che concerne l’Eurozona l'indice Pmi manifatturiero e' sceso a 52,3 punti dai 52,8 del mese precedente e l'inflazione a febbraio si e' attestata al 3,2% entrambi i dati sono risultati in linea con le stime degli analisti
Martedì la giornata si è aperta con i dati europei che hanno visto il prodotto interno lordo nel quarto trimestre del 2007 crescere dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e del 2,2% su base annuale. L'indice dei prezzi alla produzione a gennaio ha evidenziato un incremento dello 0,8% su base mensile rispetto al +0,1% segnato a dicembre e del 4,9% su base annuale. Da segnalare anche il taglio di 0.5 punti percentuali dei tassi canadesi che sono cosi arrivati al 3.5%.
Mercoledì è stata invece una giornata ricca di dati provenienti dagli states che hanno confermato il momento negativo del settore industriale con i factory orders calati di 2.5 punti percentuali mentre l’indice ISM sul settore non manifatturiero ha fatto segnare un valore ben al di sopra delle aspettative posizionandosi a quota 50.8.
Giovedì è stata la giornata che ha fatto segnare il superamento della soglia “psicologica dell’1.5400: in questa giornata si sono riunite le banche centrali Europea e Britannica che hanno deciso di lasciare invariati i tassi di riferimento nazionali.
Per concludere la nostra analisi macroeconomica vanno segnalati i due dati positivi sulla disoccupazione statunitense usciti oggi che hanno dato una leggera spinta positiva al biglietto verde e il dato sulla produzione industriale tedesca in aumento dell’1.8% rispetto allo 0.3% preventivato.
Restiamo comunque in attesa di quello che sarà il dato decisivo: il 18 marzo infatti, nel corso della prossima riunione della Federal Reserve, verrà probabilmente deciso un ulteriore taglio di 0.75 punti dei tassi statunitensi.