lunedì 29 giugno 2009

Trading range


E’ tempo di trading range. Da diverse settimane ormai i cross più importanti rimangono in una fase di lateralità ben impostata e nessun dato macroeconomico riesce a dare uno scossone al mercato.
Ci vorrebbe qualcosa di più, una decisione forte presa da qualche banca centrale, una serie di dati macro inaspettati; ma forse adesso è giusto e normale che adesso sia così, perché la situazione che si è delineata è anche la più prevedibile.
Ogni paese sta facendo per la propria economia quello che qualsiasi regola basilare di macroeconomia insegna in caso di crisi economica: svalutare la valuta domestica per aiutare a risollevare l’economia reale e risollevare il saldo della bilancia commerciale dando un forte impulso alle esportazioni.
Questa semplice regola è stata adottata per anni e con risultati soddisfacenti, soprattutto dai cosiddetti “paesi emergenti” che hanno visto crescere velocemente il proprio PIL proprio grazie al grande volume di esportazioni di materie prime e prodotti a basso costo; ora però la situazione è diversa, perché a voler svalutare sono le economie “forti”.
Il mercato valutario si trova quindi a dover fronteggiare una situazione in cui tutti i paesi adottano politiche simili annunciando tassi di interesse prossimi allo zero creando così una situazione di stallo che porta quasi tutti i cross a rimanere in canali laterali mantenendo comunque una volatilità elevata.
Questo certamente è un periodo ottimo per i trader che operano in intra-day; è molte settimane ormai che segnaliamo la possibilità di aprire posizioni corte e lunghe a ridosso di supporti e resistenze ormai consolidate. Esempi evidenti in tal senso sono Gbp/Usd che ondeggia da settimane tra 1,6231 e 1,6563, Eur/Gbp che è inserito nel canale laterale tra 0,8580 e 0,8463 e ancora più consistente è il caso di Usd/Jpy che da fine Febbraio rimane in un canale laterale oscillando tra i supporti a 93,99 e le resistenze poste a 99 basso.
Discorso similare per il cross più importante, l’Eur/Usd che però risente in modo più consistente dei dati e delle notizie che arrivano riguardanti l’economia statunitense giornalmente: questa settimana ha visto giungere dati contrastanti che hanno mosso il cross nervosamente con movimenti superiori a una figura nell’arco di poche ore.
I dati più importanti hanno riguardato il settore immobiliare che ha confermato per l’ennesima volta il momento di difficoltà con il calo rispetto alle previsioni sia nella vendita delle case esistenti(4.77M vs. 4.82M), sia per quel che concerne gli edifici di nuova costruzione (342K vs. 360k).
Brutte notizie anche per quel che concerne il dato occupazionale: nella settimana che si e' conclusa il 20 giugno le nuove richieste per sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti hanno registrato un aumento di 15000 unita’ a 627000 (il dato della scorsa settimana e' stato rivisto al rialzo da 608000 a 612000). Si tratta del maggior livello da meta’ meggio; il dato si e’ rivelato peggiore delle attese del mercato, pari ad un valore di 600.000 unita’.