mercoledì 3 giugno 2009

Ritornello sull'incertezza


Si ripresenta il solito ritornello sull’incertezza. E già, ma in questo caso va ricordato che c’è incertezza ed incertezza.
Se qualche settimana fa tutti gli operatori si trovavano spaesati ed il mercato non dava riferimenti ed indizi a cui aggrapparsi per avere un’idea per il futuro oggi la situazione è ben diversa.La crisi non spaventa più come qualche tempo fa, leggiamo dichiarazioni dei più importanti esponenti economici mondiali che professano la loro convinzione riguardante una ripresa prossima delle varie economie mondiali, il cui outlook, ora più che mai, determina l’andamento delle piazze finanziarie, e per quel che più ci riguarda del mercato valutario.
Ed il mercato valutario, come spesso è accaduto in passato, si sta rivelando uno specchio fedele dello stato di salute delle principali economie mondiali; quindi ritorniamo all’incertezza, che se prima faceva paura ora rappresenta quasi un segno di ritorno alla normalità che vede i più importanti cross stentare a prendere una direzione precisa oscillando, a volte freneticamente, sull’uscita di dati macroeconomici rilevanti.
Ciò che guida il mercato è lo stato di salute dell’economia a stelle e strisce che si riflette sull’andamento del Dollaro: l’inizio settimana a livello macroeconomico è stato favorevole al dollaro che sfruttando i dati positivi sulla fiducia dei consumatori (54.9 contro i 40.8 del dato precedente), il calo delle richieste di sussidi alla disoccupazione e soprattutto il consistente aumento degli ordini dei beni durevoli (1,9% contro -2,1%) ha ritracciato fino a quota 1,3792 contro un Euro che a sua volta ha risentito dei dati negativi pubblicati ad inizio settimana ( Ifo tedesco e nuovi ordini industriali).
La seconda parte della settimana ha invece sorriso all’Euro che ha recuperato fino a portarsi sopra 1,41 consolidando un movimento rialzista di lungo periodo che lascia pensare che con tutta probabilità vedremo salire il cross ancora, con un target a 1,4205.
A dare una mano a questo movimento hanno ovviamente contribuito i dati marco negativi pubblicati al termine della settimana riguardanti l’economia statunitense: il prodotto interno degli Stati Uniti é calato del 5,7% nel primo trimestre dell'anno anziché del 6,2% come riportato in via preliminare trenta giorni fa. Il dato pubblicato oggi dal dipartimento del Commercio è peggiore delle attese degli analisti, che alla vigilia avevano previsto una flessione del 5,5%.