martedì 16 giugno 2009

Tuti vogliono svalutare


Tutti vogliono svalutare la propria valuta. Se in passato la consistenza di una nazione e di una economia era rafforzata anche dalla forza della propria valuta, ora tutte le principali economie mondiali convogliano le loro forze per far perdere potere d’acquisto alla moneta nazionale in modo da favorire le esportazioni e quindi il rilancio dell’economia domestica.
I primi a dare questa direzione al mercato erano stati i vertici dell’economia statunitense che, come già in un passato non troppo lontano, hanno visto nella svalutazione del dollaro uno strumento molto efficace da affiancare alla riduzione drastica del costo del denaro per rilanciare un’economia che, nonostante le parole piene di speranza ed ottimismo dei vertici della Fed, risulta essere ancora lontana dalla tanto auspicata ripresa.
In questi giorni guardando l’andamento del mercato valutario emergono chiaramente due temi: la già citata volontà di svalutare e l’eccessiva volatilità di un mercato che prende le proprie direzioni giornalmente modificando anche totalmente gli scenari giorno dopo giorno seguendo l’emotività di un mercato che, lo ripetiamo per l’ennesima volta, è guidato da rumors e dati giornalieri e non da un reale trend o movimento di lungo periodo.
Specchio fedele del mercato valutario è il cross Eur/Usd che ormai da settimane oscilla nervosamente e in modo consistente attorno quota 1,40 senza riuscire mai a prendere una direzione precisa; dopo un inizio settimana in cui tutti parlavano di un biglietto verde in recupero, destinato a sfondare al ribasso quota 1,3805, dopo neanche 24 ore assistevamo ad uno scenario completamente diverso con il cross che aveva ritracciato fino ad arrivare a quota 1,4143 prospettando una risalita della moneta unica europea che avrebbe potuto riprendere il movimento rialzista iniziato ad inizio aprile.
Molto attesi erano i dati macroeconomici provenienti dagli Stati Uniti giovedì, che hanno portato nuovo ottimismo nel paese a stelle e strisce che ha visto diminuire nella settimana che si e' conclusa il 6 giugno le nuove richieste per sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti di 24000 unita’ a 601000 (il dato della scorsa settimana e' stato rivisto al rialzo da 621000 a 625000).
Nel mese di maggio inoltre le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato una variazione positiva dello 0.5%, dato che non tiene però conto del settore automobilistico.
Nonostante questi dati il cross ha continuato il suo “sali-scendi” e dopo aver testato per due volte la resistenza a 1,4150 è ricaduto sotto quota 1,40 destinando con tutta probabilità il cambio a proseguire questo nervoso trend laterale anche nel corso della prossima settimana.