lunedì 11 maggio 2009

Volatilità ed incertezza


L’instabilità e le incertezze che caratterizzano le più importanti economie mondiali si riflettono in pieno sul mercato delle valute creando oscillazioni consistenti ed impedendo ai cross di intraprendere un trend di lungo periodo.
Sulla volatilità dei cross influiscono come al solito i dati macroeconomici che giornalmente vengono divulgati ma come più volte abbiamo ricordato sono soprattutto i rumors e le dichiarazioni dei vertici delle banche centrali a far “ballare” cross; gli eventi più importanti di questa settimana sono state le dichiarazioni di Trichet e Bernanke riguardanti rispettivamente il taglio dei tassi di interesse ed i risultati dello stress test sui principali istituti di credito statunitensi oltre che la “solita” grande quantità di dati macroeconomici riguardanti l’economia a stelle e strisce.
Ad accomunare le dichiarazioni dei due leader delle banche centrali è stata la convinzione che la crisi terminerà entro la fine dell’anno e che le rispettive economie saranno in grado di ricominciare a crescere al più tardi entro l’inizio del prossimo anno.
Il capo della BcE nel corso della conferenza che ha seguito la decisione di portare il costo del denaro in zona Euro da 1,25% al 1%, ha affermato che questo livello dei tassi è perfettamente coerente con la condizione economica attuale ma che non si è ancora arrivati al livello più basso lasciando così trapelare la possibilità di un ulteriore taglio entro la fine dell’anno.
La mossa della banca centrale europea era già stata scontata dal mercato ma le parole di Trichet, che ha parlato anche dell’intenzione di acquistare 60 miliardi di euro di obbligazioni per aiutare il mercato domestico, hanno dato una forte spinta all’Euro che ha guadagnato posizioni nei confronti del dollaro portandosi sopra 1,34 con forti oscillazioni che hanno portato il cross ad ondeggiare per quasi 200 punti.
Una mano alla valuta unica europea l’ha data la pubblicazione dei risultati dello stress test effettuato su 19 grandi istituti di credito statunitensi: dieci dei 19 istituti sottoposti al test del governo Usa avranno bisogno di aumentare di 74,6 miliardi di dollari complessivi per le proprie finanze. A guidare la lista è Bank of America con 33,9 miliardi di dollari, segue Wells Fargo con 13,6 miliardi, 11,5 per GMAC e 5 5 per Citigroup.
Lo stress test era volto a stimare le conseguenze che potrebbero avere questi istituti nel peggiore degli scenari, cioè nel caso in cui l’economia non dovesse riprendersi, ed il risultato è stato un più che preoccupante 600 miliardi di perdite complessive entro la fine del 2010.
Meno prevedibile forse il movimento del cross Eur/Usd nella giornata di venerdì; quando sembrava destinato a rimanere in un trend laterale attorno quota 1,3410,in concomitanza con l’uscita dei dati macroeconomici statunitensi infatti il cross è passato da 1,3400 a 1, 3515.
Nel mese di aprile si è verificato ancora un forte calo del numero di occupati nel settore non agricolo statunitense che ha visto diminuire la forza lavoro di 539.000 unità che sommandosi ai dati precedenti formano una perdita complessiva di posti di lavoro in questo settore da dicembre 2007 di circa 5.7 milioni.
E’ stato pubblicato anche il dato riguardante il tasso di disoccupazione che è balzato all’8,9% dall’8,5% dello scorso mese arrivando a toccare uno dei livelli più alti degli ultimi 20 anni.
La reazione del cross a livello tecnico però è sembrata spropositata per reale entità di due dati ampiamente previsti dal mercato; i possibili scenari del cross ora vedono la possibilità di un ulteriore rialzo del cross che dopo aver toccato più volte in settimana le resistenze a 1,3245 sembra destinato a testare quota 1,3581.