venerdì 23 gennaio 2009

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E' un mercato quasi anarchico. E già, perchè se il mercato valutario fino a qualche tempo fa, prima della grande crisi era molto ligio alle cosiddette "regole" che lo legavano ai dati macroecomici ora non è più così.
Un esempio lampante di quanto appena detto è costituito dalla storia recente del dollaro statunitense; in queste ultime settimane infatti, il biglietto verde e quindi l'economia a stelle e strisce hanno fatto incetta di dati macroeconomici molto negativi, ma tutto ciò invece che spingere il dollaro verso il basso come era lecito attendersi ha visto rafforzarsi il dollaro contro le principali valute.
Ultimo, solo in ordine di tempo, il dato pubblicato nella giornata di ieri che ha visto salire le richieste di sussidi alla disoccupazione da 527K a 589K ben al di sopra dei 545K attesi dal mercato; neanche questa notizia ha indebolito il dollaro che si è riportato sotto quota 1,2900.
Le ragioni di questa anomalia possono essere molteplici, prima fra tutte la grande fiducia che il mondo, quello economico nel nostro caso, ripone nella nuova amministrazione USA e il quel Barack Obama che è visto anche in questo campo come un ancora di salvezza.
Vedremo quali saranno le prime mosse di questo nuovo Presidente e come reagirà il mercato e forse capiremo anche quello ci attende nel medio lungo periodo.