lunedì 15 febbraio 2010

La Grecia affonda l'Euro


Mercati pro-dollaro ed euro in grande difficoltà. Il motivo di fondo di quest’ultimo periodo è facilmente riassumibile in poche parole, ed il mercato valutario ha rispecchiato in pieno lo scenario macroeconomico delle ultime settimane.
Per chi giornalmente deve trovare idee per scrivere articoli riguardanti il forex, le difficoltà più grandi riguardano l’impegno nel trovare ogni mattina spunti interessanti per non rischiare di risultare ripetitivi e monotoni nelle giornate di tranquillità dei mercati; ultimamente invece, i presupposti si sono ribaltati ed il mercato ci fornisce in continuazione notizie e segnali operativi grazie, o sarebbe meglio dire a causa, della difficile situazione che sta vivendo l’unione europea.
L’evoluzione dei cross valutari in queste sedute è strettamente legata all’evolversi della situazione macroeconomica ed alle notizie e dichiarazioni provenienti in particolar modo dall’Eurozona: la crisi della Grecia sta infatti monopolizzando l’attenzione degli investitori mettendo in secondo piano i problemi dell’economia statunitense avvantaggiando in questo modo il biglietto verde.
Un punto di vista interessante per analizzare il “problema Grecia” è quello di creare un parallelo, fatte le dovute distinzioni e proporzioni, tra ciò che questa situazione rappresenta per l’Unione Europea e quello che Lehman Brothers ha rappresentato per gli Stati Uniti agli inizi di questa crisi.
Le similitudini sono sfortunatamente molteplici, a partire dalla difficoltà da parte dei vertici dell’unione nel valutare come gestire la situazione; se il fallimento dell’economia ellenica costituirebbe un grave colpo per il governo europeo che ha fatto della solidità e della stabilità le sue principali qualità, un eventuale salvataggio rappresenterebbe un precedente rischiosissimo che darebbe il diritto alle altre economie europee in crisi di richiedere aiuti ed adagiarsi sapendo di avere un salvagente economico nell’Unione.
Un’ulteriore similitudine è rappresentata dalla nebbiosa composizione degli asset e dei debiti del governo Greco che come il colosso finanziario statunitense sembra aver mascherato le proprie difficoltà finanziandole con crediti futuri ancora inesigibili aiutata in questo da importanti istituti bancari che detengono una grande quantità di titoli di stato ellenici.
Continuando il parallelo con queste due situazioni notiamo come ancora manchi il passaggio più importante e cioè la decisone che l’U.E. prenderà in merito a questa situazione: se Obama ha deciso di far fallire Lehman sopportando tutti i rischi e le conseguenze che ne sono derivati, sembra che Trichet sia più propenso ad evitare il default della Grecia adottando una via di mezzo che dovrebbe consistere nel parziale sostegno economico che, come più volte ribadito dal capo dell’Unione Europea, deve essere accompagnato e sostenuto da un forte impegno dello stato ellenico.
Questa visione sembra essere sostenuta dalla maggioranza degli stati europei come confermano le parole di Herman Van Rompuy (presidente in carica della Ue) che nel suo discorso ha confermato il «pieno sostegno al piano di risanamento della Grecia, che «dovrà fare quanto è necessario per realizzare l'ambizioso programma, inclusa l'attuazione di misure supplementari».
La situazione è in continuo divenire e le sorti della moneta unica europea sono strettamente legate alle decisioni che verranno prese a riguardo, con un grafico Eur/Usd che sembrerebbe proiettato verso una sicura continuazione del trend ribassista di queste ultime settimane.