martedì 15 settembre 2009

Un anno dall’inizio della crisi

Un anno dall’inizio della crisi; di questi giorni un anno fa parlavamo del fallimento di uno dei colossi della finanza mondiale e improvvisamente crollavano una dopo l’altra certezze e convinzioni che si erano create e fortificate nel corso di decenni attorno al mondo della finanza e dell’economia, in particolar modo quella statunitense.
Dopo un anno, che possiamo catalogare senza timore di essere contraddetti, come uno dei più turbolenti ed “impegnativi” per le autorità a capo delle economie dei vari stati, ci troviamo di fronte ad un momento che potrebbe rappresentare un’inversione di tendenza.
I listini azionari hanno ripreso a salire, l’avversione al rischio sembra essere diminuita e gli investitori sembrano aver recuperato il coraggio per investire, unica via di uscita da questa crisi.
E il mercato valutario? In che condizioni si trova dopo un anno? Le conseguenze della crisi sul forex hanno riguardato la diminuzione dei volumi tradati, con conseguente effetto sulla volatilità dei vari cross che venivano a loro volta “manovrati” dai vertici economici dei vari stati che nel tentativo di mantenere un saldo positivo delle rispettive bilance commerciali cercavano di deprezzare la propria valuta per rilanciare le esportazioni.
La crisi sembra terminare anche sul mercato valutario e le motivazioni che portano a questa conclusione vanno ritrovate nel consistente aumento dei volumi tradati, nella diminuzione della voltilità dei cross tornata ai livelli di un anno fa e nel ritorno del cross Eur/Usd ai livelli pre-crisi.
Proprio quest’ultimo cross ci da come sempre la possibilità di tastare il polso al mercato e di capire qual è lo stato di salute del mercato: guardando il cross in questi ultimi giorni notiamo come il cambio dopo aver toccato i due minimi a novembre 2008 e marzo 2009 ha completato quella che, con un orizzonte temporale molto ampio, può essere definito un doppio minimo che conclude un trend ribassista iniziato a luglio 2008.
Anche vedendo i volumi tradati sul cross Eur/Usd notiamo da fine luglio le contrattazioni siano quasi triplicate passando dai 110.000 di media di prima dell’estate a 280.000, sintomo di una ritrovata fiducia degli investitori.
Non ci resta quindi che aspettare qualche settimana e vedere se tutte queste considerazioni corrispondono al vero; nel frattempo aspettiamo i dati macroeconomici in uscita domani da Europa (indice ZEW) e Stati Uniti ( vendite al dettaglio e conferenza Bernanke) per vedere se nel breve la valuta unica europea riuscirà a confermare il trend positivo.