giovedì 13 novembre 2008

King spaventa il Regno Unito


Ieri è stato il turno della Sterlina e oggi sotto a chi tocca. Nel frenetico e mai come in questo periodo confusionario mondo dei cambi, ieri protagonista di giornata è stato il governatore della BoE King.
Se fino a qualche mese fa sentivamo parlare di economia britannica solida, di pericolo di inflazione e quindi di una possibilità di un aumento del costo del denaro, nella conferenza tenuta ieri dal capo della banca centrale abbiamo assistito a discorsi che andavano in direzione completamente opposta.
Dalle parole di King si è infatti percepito un grave allarmismo riguardo le condizioni in cui grava l'economia britannica che è vista in piena recessione e che necessita secondo le autorità monetarie del regno unito di un ulteriore taglio dei tassi che porterebbe cosi il costo del denaro ad un livello inusuale per la sterlina.
La prima a risentire di queste parole è stata ovviamente la valuta britannica che continua a perdere posizioni nei confronti di Dollaro ed Euro; governor King ha anche aggiunto che la svalutazione della sterlina non lo sorprende e che non lo stupirebbe un ulteriore calo nei prossimi giorni.
Per quel che riguarda l'eurozona ieri hanno riportato il dato sulla produzione industriale, in calo dell'1,6% nell'ultimo mese di rilevazioni e questo non ha fatto altro che alimentare le perdite della moneta unica nei confronti del dollaro; a dir la verita l'acquisto di dollari non ha motivazioni macroeconomiche a nostro avviso ma paradossalmente segue l'andamento dei listini azionari con gli investitori che comprani dollari ogni qual volta i listini azionari vanno in negativo.
Segnali di ripresa, o quantomeno di stabilità, sembra darli lo Yen che negli ultimi giorni ha recuperato posizioni in quasi tutti i cross più importanti; questo è un segnale postivo per tutto il mercato perchè può far pensare che l'avversione al rischio è diminuita, che i carry trade stanno riprendendo quota e che forse qualcosa sembra tornare alla normalità.Vedremo.