lunedì 12 maggio 2008

Primi segnali di ripresa


Primi segnali consistenti di recupero da parte del Dollaro americano e primi timori per l’andamento dell’economia europea.
Questo è quello che questi ultimi giorni ci hanno fatto capire attraverso i principali eventi macroeconomici e le reazioni del mercato che si sono poi evidenziate sull’andamento dei principali cross in cui sono coinvolti Euro e Dollaro.
Proviamo quindi a riepilogare i fatti di maggiore importanza di questa ultima settimana, che hanno visto come evento di maggiore importanza il meeting della BCE che ha avuto come principale risultato la conferma dei tassi di interesse al 4.00%.
Ma andiamo con ordine: l’inizio della settimana ha fatto intravedere un’economia a stelle strisce in leggero recupero a dispetto di quella europea che invece ha fatto intravedere qualche segnale di rallentamento. Lunedì è stato pubblicato l’indice ISM del settore non manifatturiero che dopo settimane è risultato in aumento rispetto alle precedenti rilevazioni assestandosi a 52.0 contro i 49.0 previsti mentre l’indice sulla fiducia dei consumatori europei si è rivelato in calo a 3.5 contro i 4.2 previsti. Martedì e mercoledì sono state giornate abbastanza tranquille sul mercato dei cambi con i principali cross in fase di assestamento e l’Euro/Dollaro che confermava il suo recupero raggiungendo quota 1.5283; un dato che però ha suscitato qualche dubbio sullo stato di forma dell’economia europea è stato quello relativo agli ordini all’industria tedesco (che rispecchia in sostanza quello europeo) che hanno subito un calo dello 0.6% a dispetto delle previsioni degli analisti che invece avevano previsto un aumento dello 0.3%.
Da segnalare anche i dati incoraggianti riguardanti l’economia a stelle e strisce che ha visto crescere la produttività del settore non-agricolo dall’1.8% della precedente rilevazione al 2.2%.
L’appuntamento più importante a livello macroeconomico della settimana è stato però senza dubbio il meeting della BCE giovedì che oltre a lasciare invariati i tassi, come detto in precedenza, ha fornito molti spunti attraverso le parole del presidente Trichet.
"L'elevata inflazione è un fatto temporaneo causato dagli alti prezzi alimentari ed energetici. Tuttavia nel medio termine permangono rischi al rialzo sul fronte della stabilità dei prezzi" queste alcune delle parole più importanti della conferenza stampa che ha visto sottolineare l’importanza di una vigilanza dura da parte delle autorità volta a tenere d’occhio l’inflazione.
La grande sorpresa del mercato è stata la mancanza di riferimenti, da parte del capo della BCE, nei confronti del rallentamento dell’economia che in tanti avevano temuto potesse aver colpito i paesi dell’unione; l’assenza di tali paure lascia intravedere come le possibilita' che l’istituto di Francoforte possa continuare ancora a lungo il proprio atteggiamento neutrale in materia di politica monetaria siano a questo punto molto elevate. Questo ha fatto si che la moneta unica recuperasse nelle ultime ore posizioni nei confronti del biglietto verde riposizionandosi a ridosso di quota 1.55.
La prossima settimana ci aiuterà certamente a capire meglio se questo recupero del dollaro vada considerato in un ottica di breve periodo o invece se può essere davvero arrivato il momento di un forte movimento di rafforzamento del biglietto verde.